Gesù nella mia storia
Autore: Gabriele Arosio
Prefazione: Lidia Maggi
Argomento: Teologia pratica, testi di studio e manuali
Collana: Piccola collana moderna, 170
Marchio: Claudiana
Editore: Claudiana
Formato: Libro
Pagine: 91
Pubblicazione: 11/2021
ISBN: 9788868983062
L’autore è pastore della Chiesa Evangelica Battista (UCEBI) di Bollate (MI) e educatore professionale. È autore de “I maestri di Gesù – l’Evangelo dei poveri”, Gruppo Editoriale Viator, 2011, Milano.
L’autrice della prefazione – Lidia Maggi – è pastora dell’UCEBI e svolge un ministero biblico itinerante. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: “Elogio dell’amore imperfetto”, Cittadella, Assisi, 2011; “Fare strada con le scritture”, Edizioni Paoline, 2017; “Una fragile bellezza”, Edizioni San Paolo 2017; “Bibbia e web”, Edizioni EMP, 2021.
Chi si prepara a ricevere il battesimo cristiano (da adulti, s’intende…) o desidera approfondirne il significato troverà in questo volume di neanche 100 pagine una guida d’eccezione: il profeta veterotestamentario Giona.
Il libro del profeta Giona può aiutare a capire il battesimo cristiano come scelta libera e consapevole, e spiega il senso dei gesti che ne formano il rito: l’obbedienza ad una Parola, la testimonianza davanti ai fratelli e alle sorelle in Cristo, la professione di fede, lo spogliarsi di ogni complicità con il male e con la paura della morte, l’immersione nell’acqua. Seguono alcune riflessioni per vivere, pregare e celebrare il battesimo. In chiusura, alcune note destinate ai formatori, affinché il battesimo sia vissuto come servizio alla Chiesa, alla testimonianza dell’Evangelo, all’impegno nel mondo.
“Tra il racconto di Giona, che appartiene al genere letterario della parabola, e l’esperienza del battesimo esiste una affinità simbolica che l’autore mostra con grande abilità. Questo libretto, dal carattere pedagogico, si presenta come:
- un dialogo per riscoprire i fondamenti della vita cristiana;
- un viaggio nella memoria antica della Chiesa per strappare il battesimo al rischio dell’insignificanza, della consuetudine, dell’oblio;
- una lettura piacevole, dal linguaggio piano, ricco di aneddoti e di informazioni;
- un originalissimo commento al racconto di Giona, il profeta chiamato ad annunciare la Parola divina nella pericolosa città di Ninive (dell’antica Assiria, moderno Iraq), deciso a fuggire quel Dio di cui è portavoce;
- una riflessione sul rapporto tra fede e cittadinanza, per questo nostro presente;
e, prima di tutto questo, un sussidio per accompagnare quanti si preparano a ricevere il battesimo un percorso formativo e spirituale, che intende favorire – come già scritto – la piena consapevolezza di quel gesto unico con il quale il credente testimonia, nella sua vita, l’effetto salvifico dell’azione divina.
Quest’ultima finalità, che sta alla radice di queste pagine, a dispetto delle apparenze, si presenta come la più ardua. Non ci si lasci ingannare dal fatto che la pratica del battesimo, per quanto con numeri ridotti rispetto al passato prossimo, venga vissuta da molte famiglie ancora oggi, in un contesto sociale per lo più secolarizzato come quello italiano. Di fatto, quel gesto, più che segno della fede, si presenta come un rito di una religione civile che offre a una generazione senza più riti di iniziazione almeno l’occasione pubblica per festeggiare i nuovi nati. Un gesto utile ma snaturato, rispetto al senso che intende esprimere.
Come strappare alla consuetudine civile il segno della fede? Come esprimere il senso di questo gesto, ricollegandolo all’interno della sfera religiosa senza tuttavia chiuderlo in essa?
L’autore di questo libro ricerca l’intelligenza del segno battesimale nella speranza del racconto. È la sapienza perseguita dalle Scritture, dove la parola narrata è parola generativa, che mette al mondo… Il racconto permette di spaziare in un orizzonte vasto, parlando di Dio e del suo sogno – quello che Gesù di Nazareth chiama il “Regno di Dio” – al di là delle ristrettezze delle definizioni catechistiche e delle affermazioni dogmatiche.
Il racconto strappa il gesto del battesimo dalla sua riduzione a cosa di chiesa e festa dei neonati e lo mostra nella natura di segno di un mondo nuovo, nel quale si viene immersi”. (Lidia Maggi)